Riportiamo di seguito il testo integrale del discorso che il Dott. Antonio Canu, Segretario del Consiglio dell'Ordine, ha tenuto in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario.
"Ringrazio la Corte di Giustizia Tributaria di Secondo Grado della Lombardia e il suo Ill.mo Presidente Dr Mauro Vitiello per l’invito rivolto all’Ordine dei Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Milano che ho l’onore di rappresentare. Rivolgo il saluto della nostra Presidente e del Consiglio del nostro Ordine al Viceministro dell’Economia e delle Finanze Onorevole Maurizio Leo, al Prof. Alessio Lanzi del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria alle autorità civili, religiose e militari, ai magistrati ai giudici tributari agli avvocati, ai colleghi commercialisti e a tutti i presenti.
Onorato di prendere la parola in questa solenne occasione, nella quale in passato non mancavano richieste di riforme, bene dopo il Processo Tributario Telematico è finalmente arrivata la Riforma della Giustizia Tributaria, con la Legge 130 del 31 agosto 2022, che ha dato vita ad una nuova Magistratura Tributaria specializzata, a tempo pieno, assunta per concorso. Occorre che partano i concorsi con grande rapidità dove, con grande soddisfazione della nostra categoria, potranno partecipare anche i laureati in Economia e Commercio e quindi i Commercialisti, ma è già in vigore il decreto che regolamenta le prove di esame e siamo quindi fiduciosi nell’effettiva realizzazione del rafforzamento degli organi della giurisdizione tributaria.
E’ arrivato anche il decreto Lgs 220 del 2023, apprezzabili gli interventi sull’onere probatorio e sulla prova testimoniale scritta, il potenziamento degli istituti deflattivi del contenzioso, il contraddittorio endoprocedimentale, il litisconsorzio necessario, il rafforzamento dell’autotutela tributaria e l’accertamento con adesione, il concordato preventivo biennale, il tax controll framework, istituti che rappresentano un apprezzabile riforma del sistema tributario che intende privilegiare il dialogo tra imprese, cittadini e pubblica amministrazione, per favorire un confronto ex ante al controllo ex post tutti ottimi strumenti volti ad evitare la congestione delle aule di Giustizia Tributaria sottraendo ai Giudici, contenziosi che, molto spesso, si potranno concludere in sede stragiudiziale.
Certo in merito all’autotutela facoltativa non convince l’impossibilità di impugnazione del tacito rifiuto, infatti in questo caso è impugnabile solo il rifiuto espresso, a differenza di quanto previsto per l’autotutela obbligatoria, quindi, in questo caso, se il funzionario dell’ente impositore riceve un’istanza di autotutela e la respinge, il contribuente può impugnare il diniego, se il funzionario non risponde il silenzio rifiuto non è impugnabile, la tentazione sarà forte, soprattutto se la soluzione più facile è anche quella più conveniente, si rischia davvero di privare il contribuente di un diritto che fino ad oggi è stato pacificamente riconosciuto, il diritto di difesa non può essere subordinato al comportamento tenuto dalla controparte del rapporto tributario.
In occasione dell’inaugurazione dell’anno Giudiziario dei giorni scorsi nella Sala della Regina presso la Camera dei Deputati la prima Presidente in carica della Corte di Cassazione la Dottoressa Margherita Cassano ha lamentato l’eccessiva presenza in Cassazione di contenziosi azionati da parte dello Stato, su questioni che registrano orientamenti giurisprudenziali consolidati, richiamando ad una riflessione l’avvocatura dello stato per evitare un aggravio inutile dei tempi e dei lavori della Suprema corte.
Certo, si continua ad assistere ad un atteggiamento di riguardo nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria ove si registrano troppe sentenze con compensazioni delle spese pur in presenza di soccombenza dell’ente impositore, ci credo che in assenza di convenienza si insiste ad oltranza, per questo è apprezzabile l’ultimo intervento normativo in materia anche se l’ultimo di una lunga serie, la volontà politica è sicuramente quella di applicare in modo equilibrato il giusto diritto alla condanna delle spese in caso di soccombenza, confidiamo che questa sia la volta buona, che le Corti di Giustizia Tributaria con i nuovi Giudici determinino un vero cambio di passo per essere, oltre che apparire, al di sopra di ogni sospetto, per costruire un sistema più equo per gli operatori economici e i cittadini, in questo contesto i magistrati tributari sono fondamentali e hanno una grande responsabilità sociale.
Di sicuro un’occasione è stata persa, la grande occasione di determinare una vera imparzialità e terzietà del Giudice Tributario che si poteva raggiungere con l’indipendenza dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, fino a quando i Giudici Tributari professionali saranno dipendenti della medesima amministrazione della quale dovranno giudicare la legittimità degli atti, questo continuerà a lasciare nel cittadino il dubbio, se non il convincimento di una minore imparzialità.
Ma il problema della Giustizia Tributaria non dipende solo dai suoi operatori e dalla sua amministrazione, di fondamentale importanza la semplificazione e la razionalizzazione normativa, l’eliminazione di oneri e adempimenti inutili che pongano un freno all’eccessiva stratificazione della normativa tributaria. Lo scorso anno in questa prestigiosa occasione in merito alla normativa fiscale si è parlato di “male assoluto”, è vero, non ci può essere giustizia nell’incertezza del diritto.
Per questo Onorevole Viceministro confidiamo nelle riforme da lei teorizzate per molti anni, finalmente ha avuto l’occasione di metterle in pratica, come detto prima, una vera svolta epocale, attesa da molti anni, molto è stato fatto, molto è già proposto in pubblica consultazione, c’era davvero bisogno di una riforma fiscale che prevedesse pochi testi unici che garantiscano maggiore stabilità e certezza della materia tributaria in pochi mesi è stato fatto e si sta cercando di fare ciò che mancava da decenni, forse il PNRR l’ha costretta a tempi poco compatibili con la perfezione, confidiamo e le auguriamo che le sia lasciato il tempo per le giuste riflessioni e le giuste valutazioni degli eventuali opportuni correttivi alcuni davvero utili.
Assolutamente apprezzabile è anche il progetto di costituire una banca dati, delle sentenze tributarie, gratuita che consenta al cittadino e alle imprese pari dignità rispetto alla pubblica amministrazione che ha già l’accesso a tutta la giurisprudenza che le serve, ma siamo sicuri di affidare questa banca dati all’intelligenza artificiale, cosa ci finirà dentro quella banca dati, chi lo deciderà, ci finiranno tutte quelle sentenze di merito di secondo grado che, negli ultimi anni in ragione del 50%, sono state riformate dalla Suprema Corte di Cassazione? Anche qui una riflessione è d’obbligo, non solo in questo contesto, ci chiediamo spesso dove ci porterà l’intelligenza artificiale, per questo non deve mancare il dialogo, i commercialisti sono disponibili ad dare il loro contributo.
Permettetemi infine di ricordare l’impegno del nostro Ordine, assieme agli Ill.mi Giudici qui presenti, nella partecipazione alla Commissione del patrocinio a spese dello Stato che garantisce ai non abbienti il diritto, ad agire e difendersi avanti alle Corti di Giustizia Tributaria. Forse non tutti sanno, che al Presidente e ai componenti di questa Commissione non spetta alcun compenso, ecco un rinnovato ringraziamento ai colleghi e i Giudici per l’impegno e lo spirito di servizio con cui garantiscono il diritto alla difesa a chi è più bisognoso.
A TUTTI AUGURO BUON LAVORO NEL COMUNE OBIETTIVO DI PERSEGUIRE VERITA’ E GIUSTIZIA, GRAZIE"