In un momento chiave per il futuro della professione economica, Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, commenta con chiarezza e decisione il rinvio del dibattito sulla legge delega per la riforma dell’ordinamento.
Presidente, cos'è che l’ha convinta del valore del rinvio?
Accolgo con grande favore questa decisione e voglio ringraziare il Consiglio dei ministri per aver scelto di approfondire ulteriormente il testo prima di approvarlo. Questo testimonia l’attenzione del Governo nei confronti di una materia complessa, che merita una riforma equilibrata, efficace e condivisa.
Quali criticità emergono dalla bozza attuale?
Il testo contiene varie criticità. Anzitutto l’uso reiterato di termini generici come "riordino", "riorganizzazione" e "razionalizzazione" rende poco chiari gli obiettivi.
Sull’introduzione di nuove funzioni?
Si limita a ristrutturare l’esistente, senza prevedere nuovi ambiti o esclusive, come, invece, è stato fatto nella riforma forense. È un’occasione persa per innovare e valorizzare la professione. Ad esempio nella riforma forense approvata vi è una riaffermazione dell'indipendenza e della dignità della professione che non leggo nei nostri testi e che, invece per i nostri iscritti è spesso richiamato come principio essenziale.
Cosa auspica accada d’ora in avanti?
Confido che il Ministro Nordio e il Vice Ministro Sisto facciano tesoro delle criticità sollevate da sindacati e ordini territoriali. È fondamentale non introdurre modifiche affrettate, ma rielaborare il testo con il coinvolgimento di chi rappresenta migliaia di iscritti. Solo così potremo davvero innovare la categoria.
Come vede l’evoluzione della sua professione nei prossimi anni?
Dall’osservatorio milanese vedo il commercialista ‘generalista’ sempre più come punto di riferimento per imprese e famiglie, con un ruolo di consulente completo, non semplice ‘magazzino’ di norme e adempimenti. Questo non vuol dire non dare rilevanza alle specializzazioni perché è evidente che anche questi ruoli sono indispensabili, ma dobbiamo rammentare che il 95 per cento è di micro e piccole imprese che necessitano di un professionista che li affianchi nella quotidianità
Ma senza esclusive e riconoscimenti istituzionali adeguati, rischiamo di limitare la nostra capacità di essere davvero incisivi.
Fonte in allegato con articoli Odcec Milano, Cagliari, Avellino, Salerno, L'Aquila:
Italia Oggi - 10 settembre 2025