La cooperative compliance è destinata a diventare sempre più centrale nel percorso della riforma fiscale. Non solo perché, come prevede il testo del disegno di legge delega, allargherà il suo perimetro ma anche perché in Senato probabilmente verrà estesa anche alle persone fisiche. L'indicazione è venuta da Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera, a margine del convegno dedicato a Compliance fiscale e regime di adempimento collaborativo che si è svolto ieri all’Università Cattolica di Milano. Osnato, nel suo intervento, ha sottolineato come il lavoro sulla delega stia procedendo con l'obiettivo di chiudere entro il 10 agosto l'esame in Parlamento e di prevedere un primo pacchetto di interventi, a partire dal contenzioso, dal 2024.
Il convegno è stato l'occasione per uno scambio approfondito fra partecipanti con esperienze differenti. Dopo i saluti introduttivi di Antonino Di Geronimo, direttore dell'agenzia delle Entrate per la Regione Lombardia, di Gianluca Campana, Capo di Stato maggiore del Comando Lombardia della Gdf, è stata la volta di Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Milano, che ha sottolineato «la necessità di coordinare le riforme, dal fisco agli appalti, dal codice della crisi al terzo settore, riforme che stanno caratterizzando questo momento storico». Questo mentre Chiara Marcianò, componente dell'ufficio adempimento collaborativo della Direzione centrale grandi contribuenti dell'agenzia delle Entrate, ha ricostruito l'evoluzione normativa della cooperative compliance, guardando a come si svolge ora il rapporto fra contribuenti e Agenzia e anche a cosa accadrà nel momento in cui la delega verrà approvata. Un passaggio che amplierà la platea dei soggetti ammessi alla cooperative compliance con la necessità, sottolineata per primo da Osnato, di rafforzare l'Agenzia.
Marco Miccinesi, ordinario di diritto tributario all'Università Cattolica, ha sottolineato come «con l’adempimento collaborativo si realizza una rivoluzione copernicana. Si passa da una logica di imposizione a una di partecipazione e consenso». Proprio partendo da queste premesse Gaetano Ragucci, ordinario di diritto tributario all'università di Milano, ha sottolineato come «il passaggio dall'imposizione all'adempimento libero dovrebbe portare a escludere la gestione delle controversie da parte dei giudici tributari per affidarle, invece, a un nuovo Garante nazionale del contribuente». Ha chiuso i lavori Giuseppe Marino, ordinario di diritto tributario alla Statale, che ha ricostruito il quadro internazionale ed europeo delle disposizioni che stanno alla base della cooperative compliance.
Fonte: Il Sole 24 Ore - 4 luglio 2023 - N. 182